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sabato 19 dicembre 2009

ACSI A FIRENZE: XII EDIZIONE PREMIO LETTERARIO


Premio Letterario " Firenze Capitale d´ Europa" 12 dicembre 2009 Si è svolta il 12 dicembre scorso a Firenze nella bellissima e suggestiva Sala dei ´500 di Palazzo Vecchio in piazza della Signoria, la consegna dei premi del Concorso Letterario Internazionale "Firenze capitale d´Europa". La cerimonia ha visto la premiazione di giovani promettenti, nuovi poeti ed affermati scrittori; ogni artista ha ricevuto un attestato di partecipazione personale, premi di riconoscimento e le antologie pubblicate dall´associazione ACSI con alcune delle migliori poesie partecipanti. Il concorso letterario che ha sempre avuto un grande successo, anche quest´anno ha visto una grande partecipazione: nel Salone dei ´500, erano presenti più di trecento persone provenienti da tutta Italia per partecipare alla premiazione. Hanno partecipato alla manifestazione il Presidente Nazionale ACSI Viti Antonio e Dina Demofonti della Direzione Nazionale, il Presidente dell´ACSI di Lucca Aldo Novelli, la Presidente dell´ACSI di prato Lia Gori, il Presidente ACSI di Reggio Emilia Prof. Luigi Vittorio Roncoloni, il Presidente dell´ACSI di Parma Einer Menozzi e tutti i componenti della giuria. Ecco i primi tre classificati con le poesie della sezione dedicata allo Sport: Il marciatore Va l´ ardito marciatore e la sua ombra avanti insegue liberato d´ arie e cadenze ai margini di campi, città. Alato messaggero tra terra a cielo, danza leggera di respiri e movenze. Equilibrista di passi, slanci nelle amorose maglie del vento solca sentieri, tornanti, traslucide strade di città. Va e sogna il marciatore recondite armonie, segrete grazie, infinita agonia di fiati, sospiri, desideri proteso a invisibili traguardi oltre palazzi, casolari, ali di folla. Avanza e rinnova nel rito armonioso dei piedi, delle braccia l´ antica sfida all´ uomo e al tempo. Taglia i ricami del sole, il silenzio delle piane a ritmi uguali, aeree falcate. Insegue se stesso, la conta delle ore, l´ agognato filo degli arrivi e poi quel dolce finale sfinimento di chi ha vinto il tempo nelle sue frazioni, nei millesimi, metro dopo metro, piana dopo piana sapiente clessidra di energie e sudori. Carmelo Consoli Motivazione Grazie all´armonia espressiva di una descrizione dettagliata ed impeccabile del marciatore, il lettore ha la sensazione di marciare di fianco a lui, di stare al suo ritmo, di respirare il suo respiro, di sentire il suo sentire. Anche la ritmicità dei versi sembra procedere di pari passo con quella della marcia scandita da un movimento regolare, ma caratterizzata anche da un´accelerazione poco prima dell´arrivo, evidentemente corrispondente allo sforzo finale. Non sappiamo con esattezza se il protagonista di questi versi vincerà o meno la competizione. Certo è che lo sportivo che il poeta ci descrive "...ha sfidato e vinto il tempo", perciò ha superato se stesso. Ed è proprio questa volontà di superamento che spinge il marciatore ad intraprendere ogni volta una nuova avventura attraverso sentieri sconosciuti e sempre nuovi. Per la Giuria: Donatini Dario Il pallone di pezza Il cortiletto sbrecciato, frammenti di pietre all´ ombra delle case nell´ arsura nuda di agosto. Ragazze col profumo del mare gradinavano i poggi come platea variopinta. L´ urlo di folla, ritmi e colori allo stadio precluso come un sogno lontano. Il pallone lucido nel decoro di cuoio adocchiava la vetrina nel miraggio di luci alla città sconosciuta. Voci di monelli, scalzi, nell´ untura di sudori di terra. Stracci sdruciti nei filari di spaghi, la palla al centro, mischia di corse, voci vive nell´ orgoglio del goal. L´ arbitro fischia il fallo gioioso, gambe veloci, forti e scattanti, scure e ambrate alla luce del sole. Sfugge la fame ai miseri giacigli ai volti scarni al lungo sorriso dolce e fraterno di calda giovinezza. Vincenzo Tafuri Motivazione La modalità espressiva di questo poeta è decisamente efficace. La poesia, strutturalmente complessa, è caratterizzata da immagini sensoriali (ad esempio l´arsura che sembra emanare dagli stessi versi). Immagini intrise di suggestione che il lettore percepisce come rimembranze dedotte dalla sua eco lontana (dalla palla di pezza al pallone lucido di cuoio). La descrizione delle immagini è particolarmente raffinata in ogni sua sfumatura evanescente. Il testo è caratterizzato da una sovrapposizione di tempi - passato ed un futuro rispetto al passato - che si intersecano nel presente di colui che volge lo sguardo al ricordo della giovinezza, quando il pallone di pezza era al centro del gioco, quando la giovinezza era contaminata da una sana miseria che ora non è più. Per la Giuria: Donatini Dario All´ eroe sconosciuto A te, eroe sconosciuto di mille imprese, a te che mai hai innalzato al cielo alcuna coppa né baciato medaglia, a te che hai sparto finora sudore inutilmente, io dedico i miei versi. Anche stavolta verso il palco guardi mestamente, non son per te gli inni né gli applausi della gente, e vorresti piangere del tuo destino più volte irriverente, eppure solo tu possiedi intatto ancora un bene di enorme valore, un sogno di vittoria nascosto dentro al cuore. Lenio Vallati Motivazione Il poeta descrive con semplicità gli stati d´animo di colui che nonostante i suoi sforzi non riesce mai ad essere sotto i riflettori. Vi è descritta l´ombra del perdente che reca in sé la luce della volontà di vittoria; che vuole riscattarsi dall´insuccesso delle sue mille imprese: l´eroe sconosciuto, appunto. L´idea di rendere protagonista colui che non si è mai trovato protagonista è sicuramente ammirevole. La tonalità è ritmicamente pacata e nostalgica, arrendevole; ma sul finale protesa verso lo slancio di un possibile futuro riscatto, che forse non avrà mai concretamente luogo, ma che per certo anima il cuore dell´ "eroe" sportivo. Nonostante ciò, l´attenzione del testo poetico è costantemente catturata da colui che pratica con passione il suo sport senza mai raggiungere la meta, ma che proprio per questo mantiene ancora completamente integro in sé il desiderio profondamente ambito della vittoria, perché guardare bramosi alla meta, a volte, vale molto più che possederla. Per la Giuria: Donatini Dario

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